| Un grazie e tre giuro |

-e l’insostenibile insostenibilità dei fotoprogetti-

Roma 05 Maggio 2014
-45 giorni alla partenza

“Che bella idea, Pè”
“Grande, Pè”
“ Se ne sentiva la mancanza, Pè”
Non posso che cogliere -innervosendomi- la vena ironica nella voce dell’amico che mi guarda al bancone del nostro solito pubbino.
Lui al di là che ci lavora, io di qua, debosciato, che bevo e sbaltero.
E cancella quel sorrisetto, brutto cretino saccente.
Non ho mai tenuto un blog. Non sono nemmeno tanto sicuro di essere in grado di tenere un blog. Le miei ferree convinzioni vacillano come spesso capita ultimamente (leggi negli ultimi 29 anni), e si sciolgono come mottarelli al sole d’agosto. Ero convintissimo, ma ce la farò? Ma sì ma sì…
Ho scoperto i blog, quando probabilmente gli altri li chiudevano. Sbuffando. Loro.
In compenso non ho fatto in tempo ad aprire un profilo facebook che adesso vedo in giro che tutti lo rifuggono come la peste nera e anzi sei pure un po’ sfigato se ce l’hai. E quindi giustizia è fatta e il karma è salvo.
“No ma io ce lo devo avere per lavoro”. A ok, capito. Come con i cellulari vent’anni fa. A quanto pare avevo solo amici medici che ne avevano bisogno per lavoro. Urgenze su urgenze. Sì, sì. Sta banda di drogati, altroché.
Ma senza divagare:
sì, è il mio primo blog e, forse, ci arrivo ora perché amante delle tradizioni.
In casa dei miei genitori è entrato il primo Vhs quando gli amici post-cd parlavano di farsi il bluray. Ho scolpita nella memoria la faccia sconsolata di mio padre nell’apprendere che le videocassette stavano praticamente sparendo dalla circolazione. Siamo così, in famiglia. Non proprio sul pezzo. E ci rifilano le sole, infatti.
Vabbè.
Poi parlerò anche del mio viaggio, ma nel frattempo, parolina dopo parolina scrivo il primo post e ho deciso che sarà speso, in primis, per un ringraziamento:
grazie Graziano, sei un santo. Senza la tua pazienza e i tuoi screenshoot con freccetine gialle a photoshop con su scritto “Pè, qui ci devi scrivere il testo con la tastiera” e “ Pè, clicca qui e ti fa caricare le foto usando il mouse” Non ce l’avrei mai fatta. Giuro. Lo so, sono buono solo per il pongo. Non me ne volere.
E a seguire, invece, un dovuto  impegno, anzi di più, delle promesse.
Trattandosi di un blog di viaggio, ho deciso di tranquillizzare da subito il cybermondo tutto, giurando quanto segue:
a) non farò le foto alle mie scarpe ogni giorno per poi vederle in sequenza  rapida da nuove a distrutte. Risparmierò al mondo intero, quindi, la minchionaggine di un time lapse di siffatta specie. E godi popolo.
b) no, giuro e stragiuro che non fotograferò i piatti che sto per mangiare. Lo giuro, giuro. Li mangerò e basta. E me lo terrò per me. Li terrò stretti nella mia personale unica e singola memoria come gemme preziose. Esperienze di vita uniche e leggendarie. A sì.
c) e no, non mi farò degli autoscatti abominevoli con il brufolo abominevole in primo piano con abominevole gente conosciuta a cazzo lungo il cammino che siano essi freakkettoni in cerca di loro stessi da venticinque anni, amministratori delegati di multinazionali del petrolio in crisi mistica e di coscienza, camminatori super attrezzati rompipalle e griffati, bambini ariani, cani da pastore belga, gattini teneri, celebrità cadute in disgrazia, spogliarelliste redente, monache redente, Mike Bongiorno, i puffi, Gargamella  o l’ippopotamo della Lines. Giuro.
Sapete come e dove beccarmi.
Nel pieno delle mie facoltà, autorizzo chiunque a prendere una vanga e caricare se stesso medesimo ed essa su un treno, seguire le mie tracce nella fanga italofrancese e spaccarmela sulla schiena proprio all’altezza della schiena.

E già che sono in vena, una confidenza/appello a tal proposito. (Che è un po’ che lo volevo dire a qualcuno e mi pare una buona occasione)
Ovviamente la tentazione è forte. Tutti e tre i sopracitati  casi, facile facile, sarebbero il modo giusto di guadagnarsi (nemmeno il famoso quarto d’ora, ma) i circa sessantadue secondi di meritatissima celebrità su uno degli altrettanto celebri e autorevoli siti di informazione giornalistica nazionale che li adorerebbero come giusto che sia. E non mi riferisco a un sito in particolare, no no no no. Ce n’è almeno un altro…
Ovvio che ci abbia pensato al time lapse delle scarpe e già solo per questo so che brucerò in eterno fra eterni dolori. La mia anima è giocata.
Insomma, ma che è sta menata dei fotoprogetti? E fatemi difendere la categoria per dio. E fatemi difendere l’intelletto umano, soprattutto. E poi. Ma davvero mi state dicendo che ci sono delle gallerie d’arte che spingono sta roba? Courtesy etc etc…Il fotoprogetto dei baci rubati in giro per il mondo? I bambini con il dito nel naso?? I cagnolini con gli occhiali da sole??? Ma per chi ci avete preso cari signori? Per il cottolengo di Cuneo in gita al Viadotto Soleri?
No è troppo.
Perché non ve li fate voi i fotoprogetti e ve li guardate fra di voi? Risparmiateci insomma. Non pare ci voglia molto ad acchittarne uno, e vista la mia magnanimità e l’occasione solenne, vi regalo, cari amici dei siti web di informazione nazionale, qualche drittona di quelle importanti per guadagnarvi i vostri sessantadue secondi tutto self-made e senza dover annichilire il resto del mondo. Prendete carta e penna.
Per i romantici: “tutti i posti del mondo dove ho schiacciato i punti neri sulla schiena al mio fidanzato tamarro con il tatuaggio”
Per gli animalisti “tutte le volte che mi sono nettato le terga con un anatroccolo in giro per i laghetti pubblici del mondo”
Per i politicizzati: “tutte le svastiche con le braccette storte in giro per Roma che sembrano un omino egiziano”
Per gli sportivi: “tutte le volte che ho fatto jogging con il tacco da 12 insieme il mio fidanzato vestito da Don Chuck Castoro” (all’occorrenza buona  anche per gli animalisti)
Per gli avventurosi: “ Tutte le volte che ho sputato in alto e me lo sono ripreso dritto dritto in un occhio”
Per i super avventurosi “ tutte le volte che facendola sulle ortiche mi si sono arrossate le chiappe”

Mi ero ripromesso che non sarebbe stato un blog polemico. Mi pare un buon inizio no?
Comunque, in finale:
benvenuti amici.
E al posto di scaccolarvi davanti al computer guardando fotoprogetti sul raffronto della depilazione inguinale ieri e oggi, seguitemi nella mia rocambolesca impresa.